Il Lavagnone e le palafitte di area Gardesana. Il primo piano del museo è interamente dedicato al fenomeno palafitticolo: villaggi, attività artigianali, agricoltura, allevamento, caccia, pesca...

Ricostruzione dell'interno di una capanna dell'età del BronzoIl percorso espositivo del primo piano si articola in tre sale a cui si aggiunge il chiostro. All'esposizione si affiancano ricostruzioni in scala reale e supporti multimediali. Questo piano ospita anche la sala studio e l'ufficio del conservatore.

Sala 1: interamente dedicata al sito del Lavagnone (Desenzano/Lonato, BS), illustra la storia del sito dalle fondazione del primo villaggio palafitticolo (2067 a.C. sulla base delle datazioni dendrocronologiche) alle ultime fasi di occupazione nel Bronzo Recente (1350-1100 a.C. circa), quando le abitazioni sorgevano sul terreno ormai asciutto.

In questa sala è stata ricostruita in scala reale una delle sezioni di scavo del Lavagnone e qui è stato allestito uno spazio apposito per la piroga in legno rinvenuta nel corso degli scavi dell'Università degli Studi di Milano nel 2008.

La sala ospita anche la ricostruzione dell'interno di una capanna dell'età del Bronzo.

Sala 2: dedicata alle molteplici attività artigianali svolte dagli abitanti delle palafitte: non solo lavorazione della ceramica, ma anche metallurgia (qui è esposto il ripostiglio di Remedello-BS, il più antico ripostiglio riferibile all' antica età del Bronzo, rinvenuto nel febbraio del 1921), lavorazione del legno, della pietra levigata e della selce, tessitura...


Coltello messorio (palafitta del Lavagnone)

Sala 3: qui è esposto l'aratro del Lavagnone, a cui sono dedicati numerosi pannelli didattici e un allestimento "immersivo" corredato di tappeto interattivo.

Nella stessa sala una vetrina è dedicata al coltello messorio della collezione Mosconi: si tratta di un esemplare completo, con manico in legno e lama in selce, di uno strumento utilizzato per la mietitura.

 


Pesca con arpione

Chiostro: dedicato agli altri siti palafitticoli dell'area gardesana e alle attività connesse alla produzione del cibo nell'epoca delle palafitte.

Nella maggior parte dei villaggi palafitticoli l’agricoltura e l’allevamento costituivano i principali modi per procurarsi il cibo. A essi si affiancavano la raccolta di frutti spontanei (nocciole, corniolo, ghiande...), la pesca e la caccia.

Le vetrine dedicate all'alimentazione guidano alla scoperta delle tecniche agrarie, degli animali allevati, degli strumenti utilizzati dagli abitanti delle palafitte per cacciare e pescare e della preparazione dei cibi.

Uno spazio è poi riservato all'l’iniziativa espositiva “Dai depositi del Museo: COSE MAI VISTE!”.