L’area gardesana è molto importante per la conoscenza e lo studio delle palafitte dell’età del Bronzo. Insediamenti palafitticoli sono noti sia lungo le coste meridionali del lago sia nelle torbiere, un tempo piccoli laghi, dei bacini inframorenici. Oltre alle palafitte iscritte al sito UNESCO sono noti numerosi altri insediamenti, tra i quali si annoverano molti dei cosiddetti siti associati.

Le palafitte del lago di Garda (Lombardia)Le palafitte del lago di Garda (Lombardia)111 sono gli abitati inseriti nel sito seriale transnazionale dell’ UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”: 19 si trovano in Italia, di cui 8 in territorio gardesano tra Lombardia e Veneto.

Nell’800, durante i lavori di estrazione della torba nel piccolo bacino della Polada, presso Lonato del Garda, fu rinvenuta da G. Rambotti la palafitta più famosa nell’ambito della storia degli studi paletnologici, che ha dato il nome alla cultura che caratterizza il Bronzo Antico gardesano: la Cultura di Polada. Anche in altri bacini inframorenici sorsero villaggi su palafitta, come ad esempio a Cattaragna di Lonato.

Numerosi insediamenti palafitticoli sono oggi sommersi lungo le sponde del lago: San Sivino-Gabbiano a Manerba (sito iscritto), Porto di Moniga, La Cà e West Garda a Padenghe, Corno di Sotto a Desenzano, Lugana Vecchia (sito iscritto), Porto Galeazzi, San Francesco e La Maraschina a Sirmione.

Il Museo di Desenzano espone una selezione di materiali provenienti da queste palafitte, a eccezione dei reperti di San Sivino che sono ospitati presso il Museo Civico Archeologico della Valtenesi di Manerba del Garda; presso l’Antiquarium delle Grotte di Catullo a Sirmione una sezione è dedicata alle palafitte rinvenute lungo la penisola di Sirmione.


Il campo boe presso la palafitta del Corno di Sotto (Desenzano)

Dal 2013 il Museo di Desenzano ha intrapreso un progetto di studio e valorizzazione del sito sommerso del Corno di Sotto, in collaborazione con la Soprintendenza e Regione Lombardia. Archeologi subacquei hanno verificato l’esatto posizionamento della palafitta e l’estensione della zona con i pali. Sono stati effettuati 2 carotaggi e il campionamento di pali per le analisi dendrocronologiche e le analisi xilotomiche, che hanno indicato l’utilizzo della quercia caducifoglia, sezione ROBUR per la realizzazione degli elementi portati della palafitta.

Nel 2018 in corrispondenza della palafitta sommersa è stato posizionato un campo boe che ne indica l'estensione. In quest'area è vietato pescare e gettare l'ancora. Inoltre, sulla passeggiata che da Desenzano raggiunge il monte Corno, è stato installato un pannello informativo.

 

 

 

 

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